lunedì 8 giugno 2015
0re 21,00 – Scuola Steiner di Varese
La delicata età dell’adolescenza.
a cura della dott.ssa Claudia Giovannini.
“Vi è un momento in cui l’arte dell’educazione deve farsi più discreta, più sottile; è il momento in cui il ragazzo non può essere più condotto per mano, anche se non ha ancora raggiunto la sua autonomia e per molti versi è ingenuo e indifeso.
È il momento in cui ha inizio l’adolescenza e si accendono, insieme al corpo astrale, le passioni dell’anima. La forza dell’Io non è ancora completamente incarnata nell’adolescente; per capirlo basta osservare lo sguardo di un ragazzo di 15-16 anni e confrontarlo con lo sguardo di un ventenne.
Nei casi di uno sviluppo sano si nota una chiara differenza: nel giovane che ha superato i 20-21 anni, come una scintilla si accende tra gli occhi: l’Io. L’individuo appare piú centrato in se stesso e meno suggestionabile. L’adolescente invece è spinto con tutte le sue forze ad afferrare quel “centro di gravità” che ancora non possiede: la forma dell’Io che come un sigillo darà una impronta inconfondibile al suo comportamento di adulto e gli permetterà di compiere la missione che è chiamato a svolgere sulla Terra.
Per favorire questo processo, l’esercizio interiore piú fecondo del periodo dell’adolescenza è l’esercizio della venerazione. Il sentimento della venerazione per i grandi uomini, per gli esempi positivi, l’entusiasmo per i grandi ideali storici, nutrono l’interiorità. Quando l’anima si accende di un romanticismo non languido ma positivo per le grandi idee e i grandi uomini (che non è detto siano i piú famosi o i piú lontani) essa si espande e matura forze che saranno attive già nel settennio successivo all’adolescenza, tra i 21 e i 28 anni. “
di Alfonso Piscitelli (dal sito www.larchetipo.com)